Caterina Zampini sul Corriere della Sera dellí1/11/2000., 21 dicembre 2000
"A Milano, non lontano dal Carrobbio, in piazza Vetra, il 4 marzo del 1617 venne bruciata viva Caterina de’ Medici, accusata di aver fatto il malocchio al senatore Melzi, mettendogli zampe di pollo sotto il guanciale
"A Milano, non lontano dal Carrobbio, in piazza Vetra, il 4 marzo del 1617 venne bruciata viva Caterina de’ Medici, accusata di aver fatto il malocchio al senatore Melzi, mettendogli zampe di pollo sotto il guanciale. Nella zona adiacente all’attuale via Quadronno una volta c’era un bosco fittissimo che i milanesi si rifiutavano di attraversare, perché era sede di periodici sabba organizzati dalle fattucchiere cittadine. Una di queste abitava in via Laghetto al 2, e aveva l’abitudine di radunare le colleghe del Verziere sul tetto della casa. A Milano ci sono anche i fantasmi. La ”dama velata” lascia un lieve profumo di violette ogni volta che torna a visitare i corridoi del Castello Sforzesco. Veste di nero e ha il volto coperto: prende sotto braccio giovani uomini e li porta con sé per i viali del parco, sino a quando una grande villa appare all’improvviso. Ed è in quella signorile abitazione con le stanze parate a lutto che, dopo una notte di passione, svela il suo volto di teschio. Sempre nei pressi del Castello appare ogni tanto Isabella da Lampugnano che, giustiziata l’11 marzo del 1519 con l’accusa di stregoneria, preleva i bambini dalle loro carrozzine e li fa ricomparire a poca distanza. A Villa Simonetta un’eco infinita di sospiri e lamenti si leva di tanto in tanto nelle notti d’estate: sono le voci di undici uomini che, dopo aver partecipato alle orge della bella vedova che abitava nel palazzo, non sono più riusciti a uscirne".