Vittorio Paliotti, Il Mattino pagina della cultura, 22 dicembre 2000
Il primo stipendio di Trilussa arrivò dodici ore prima della sua morte ( era il 21 ottobre del 1950)
Il primo stipendio di Trilussa arrivò dodici ore prima della sua morte ( era il 21 ottobre del 1950). Era stato nominato senatore a vita, e quello era il vitalizio.Trilussa si rifiutò di andarlo ad incassare appena arrivato, perché «era quasi il tocco», le banche stavano chiudendo. Figlio di un cameriere e di una sartina era nato il 26 ottobre 1871: Roma era capitale di Italia da appena un anno e un mese. All’età dii tre anni rimase orfano di padre. Frequentò la scuola dei fratelli Cristiani, ma in quarta elementare fu bocciato: «alquanto dissipato, disattento, ciarliero» lo definì un suo maestro. All’età di quindici anni lasciò la scuola.Esordì come poeta sedicenne nel 1887 sul gionale«Rugantino» diretto da Giggi Zanazzo e stampato nella tipografia Perino. Seguirono, il libretto «Stelle di Roma», «Sonetti romaneschi» e «Favole romane».Fu conteso da molte donne: non si sposò mai. Ebbe una passioncella per la cantante Lina Cavalieri( la donna più bella del mondo) e si innamorò seriamente di Leda Gys, diva del cinema muto, ma questa preferì un matrimonio col produttore napoletano Gustavo Lombardo. Il suo rifiuto di svolgere una qualsiasi attività lavorativa convenzionale, lo costringeva a condurre un’esistenza stentata. Riuscì a vivere tranquillo solo quando fornì tra il 1890 e il 1910 macchiette in lingua italiana al comico napoletano Nicola Maldacea che si esibiva al «Salone Margherita».