Gabriele Beccaria su La Stampa del 2/1/01 pagina 12, 3 gennaio 2001
La rivista medica inglese ”The Lancet” ha reso noto che a Tebe, durante gli scavi in una tomba egizia della 18° dinastia, è stato rinvenuto lo scheletro di una donna che possedeva un alluce del piede artificiale
La rivista medica inglese ”The Lancet” ha reso noto che a Tebe, durante gli scavi in una tomba egizia della 18° dinastia, è stato rinvenuto lo scheletro di una donna che possedeva un alluce del piede artificiale. Si tratta di un pezzetto di legno di 12 centimetri per 3 e mezzo, fissato a due piccole placche mobili attraverso una rete di 7 stringhe di pelle. Il tutto rifinito e dipinto a riprodurre realisticamente il dito mancante. Sarebbe il più antico esemplare di tecnologia medica mai scoperto: oltre 300 mila anni d’età. Secondo il professore Andreas Nerlich dell’Università di Manaco (che ha curato gli scavi), l’ingegnosa protesi funzionava alla perfezione, non solo sotto il profilo estetico ma soprattutto sotto quello pratico. La donna, amputata d’urgenza a causa di una cancrena, riprese a camminare: «Lo provano i nostri esami ai raggi X e al computer, che rivelano come i tessuti si siano riformati dopo l’operazione e abbiano permesso all’alluce artificiale di reggere fino al 40 per cento del peso corporeo».