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 2001  gennaio 03 Mercoledì calendario

Lo struzzo appartiene alla famiglia dei ratiti, ha un’apertura alare di tre metri, corre ad una velocità massima di settanta chilometri all’ora e arriva a pesare centosessanta chili

Lo struzzo appartiene alla famiglia dei ratiti, ha un’apertura alare di tre metri, corre ad una velocità massima di settanta chilometri all’ora e arriva a pesare centosessanta chili. Gli struzzi devono essere allevati in ambienti tranquilli, perchè sono animali molto emotivi: quando si spaventano producono acido urico e lattico che rendono la carne immangiabile. La femmina, a partire dal secondo anno d’età, depone tra le sessanra e le ottanta uova all’anno; il cucciolo nasce dopo quarantacinque-quarantanove giorni di incubazione. Quando è pronto per la riproduzione, al maschio diventano rossi il becco e le zampe. L’età adatta alla macellazione a fini alimentari si aggira attorno ai dodici-quattordici mesi d’età, e permette di ricavare fino a trenta chili di carne, venduta al dettaglio ad un prezzo variabile tra le settemila e seicento lire e le novemila e duecento lire al chilo. La pelle dello struzzo, con cui di realizzano borse e scrpe, costa duecento mila lire, ma arriva al mezzo milione dopo la conciatura. I grassi, invece, vengono usati nell’industria cosmetica. Il consumo di carne di Struzzo è aumentato del 500 per cento in seguito alla crisi della mucca-pazza. Per questo si è registrato un vero boom negli allevamenti. Oggi un uovo di struzzo da incubare costa tra le quaranta e le sttantamila lire; se è da mangiare il prezzo scende: dalle tredicimila alle trentamila lire. Un pulcino di cento giorni costa tra le cento e le centosessantamila lire. Un maschio da riproduzione, invece, vale dai due ai tre milioni e mezzo di lire. Il primo allevamento italiano di struzzi è stato aperto nel 1989. Una curiosità: non è vero che lo struzzo nasconde la testa sotto la sabbia quando si sente in pericolo, cerca solo di mimetizzarsi assumendo la forma di un cespuiglio.