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 2001  gennaio 05 Venerdì calendario

"Spatafora", la società palermitana che produce e vende scarpe, chiude dopo 200 anni d’attività

"Spatafora", la società palermitana che produce e vende scarpe, chiude dopo 200 anni d’attività. La decisione è stata comunicata dai vertici aziendali dopo il fallimento di un’ipotesi di ristrutturazione che costerebbe 50 miliardi. "Spatafora" ha 68 negozi sparsi in tutt’Italia e 356 impiegati. La chiusura della catena di negozi mette fine a una storia di capitalismo familiare iniziata a Palermo nel 1796, anno d’apertura della prima botteguccia artigiana in via Calderai, nel centro storico della città. Lì, tra palazzi di principi e baroni, gli Spatafora diedero il via a un’attività che conobbe il successo già ai primi dell’Ottocento, con Salvatore, il primo vero manager della famiglia. E’ dopo la seconda guerra mondiale, però, che l’azienda comincia a espandersi, guidata dai nipoti di Salvatore, i fratelli Umberto, Vincenzo, Salvatore e Alfredo. Il pacchetto azionario della "Spatafora" è sempre rimasto nelle mani della famiglia, e i posti chiave sono stati occupati dagli eredi dei capostipiti. In questo gruppo saldamente fondato sul clan fino a poco tempo fa vigeva una regola non scritta: le donne erano escluse dalla gestione (la tradizione è stata interrotta da Olga e Marzia, le due figlie del cavaliere Alfredo Spatafora, l’ottantenne patriarca del gruppo, che avevano deciso di gestire un negozio). Nel 1987 l’azienda fatturava circa 100 miliardi e aveva un centinaio di negozi su tutto il territorio nazionale, fino a Bolzano. La crisi è sopravvenuta negli ultimi anni, fino al ’99, chiuso con un fatturato di 68 miliardi e una rete ridotta a 68 punti vendita.