9 gennaio 2001
«In una sua risposta a una lettrice che si firmava ”Cesenate vogliosa”, lei ha affermato che le ”cosiddette mantenute non esistono più”
«In una sua risposta a una lettrice che si firmava ”Cesenate vogliosa”, lei ha affermato che le ”cosiddette mantenute non esistono più”. Si sbaglia, e anche di grosso. Sono il responsabile di una sezione fidi di una grande banca, faccio questo lavoro da molti anni e in varie città italiane. Ebbene, ricevendo le consegne da precedenti colleghi, tra le varie notizie riservate, mi è sempre stato comunicato che per i conti X, Y e Z, intestati rispettivamente alle signorine Tizia, Caia e Sempronia, in caso di problemi quali l’arrivo di assegni privi di copertura, anzichè disturbare le distratte signorine, avrei dovuto discretamente avvertire l’industriale A oppure la segreteria dell’onorevole B e così via. Più di una volta mi è capitato che l’industriale A, dopo qualche tempo, mi abbia fatto sapere di non avere più nulla a che fare con la signorina Tizia e, trascorso qualche mese, che il Notaio C mi abbia cortesemente chiesto di rivolgermi a lui qualora ci fosse stato qualche problema per il conto corrente della signorina Tizia. Devo ammettere che questi conti correnti non hanno mai causato alcuna noia seria: gli assegni sono sempre stati coperti da chi di dovere e, nell’eventuale intervallo tra un Senatore e un Avvocato, assegni allo scoperto non ne sono mai arrivati. Come vede ci troviamo di fronte a professioniste serie e altamente affidabili» (lettera di ”Un bancario discreto” a Natalia Aspesi sul ”Venerdì di repubblica”).