Claudio Rendina La Repubblica 7/1/2001 a pagina VI, 7 gennaio 2001
Il 13 settembre 1687 venne celebrata l’abiura di Miguel de Molinos, fondatore del Quietismo. Il suo movimento teorizzava la fusione mistica in Dio, da raggiungere con la sola preghiera, senza sacramenti né pratiche religiose
Il 13 settembre 1687 venne celebrata l’abiura di Miguel de Molinos, fondatore del Quietismo. Il suo movimento teorizzava la fusione mistica in Dio, da raggiungere con la sola preghiera, senza sacramenti né pratiche religiose. Scomunicato, Molinos arrivò in carrozza a Santa Maria della Minerva, a Roma, dov’era obbligato a sottoporsi a pubblica abiura. Indossava una tunica lunga fino ai piedi, con una croce rossa sul petto e sul dorso, e aveva mani e piedi incatenati. S’inginocchiò sul patibolo sul palco al centro della chiesa e da lassù ascoltò per tre ore l’elenco delle sue colpe: non si era confessato per ventidue anni, aveva mangiato carne i venerdì e le vigilie, aveva commesso reati contro il buon costume «maggiori di quello che ogni persona può immaginarsi». Fu condannato al carcere a vita in un convento di domenicani: doveva portare l’abito da penitente, recitare ad alta voce il Credo e la Terza Parte del Rosario, meditare sui Misteri, confessarsi con un sacerdote scelto dal Sant’Uffizio, fare la comunione a Pasqua, Natale, Pentecoste e Ognissanti. Dopo l’abiura dovette anche confessarsi pubblicamente e in ginocchio. Unica gioia concessagli: mangiare le prelibatezze che la Regina Cristina di Svezia faceva recapitare ogni giorno nella sua cella.