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 2000  dicembre 31 Domenica calendario

La testimonianza più antica di scrittura cinese risale alla dinastia Shang (XVII-XI secolo a.C.), e compare sulle "ossa oracolari"

La testimonianza più antica di scrittura cinese risale alla dinastia Shang (XVII-XI secolo a.C.), e compare sulle "ossa oracolari". Si tratta di scapole di bovino o piastroni di tartaruga su cui venivano incise le domande sul futuro che re e nobili rivolgevano ai sacerdoti. Le domande venivano formulate, in forma antitetica, due volte. Ad esempio: "Il re vincerà la guerra?" e "Il re non vincerà la guerra?" (accanto, il nome di chi le poneva). Per ottenere la risposta bisognava incidere, sulla faccia opposta dell’osso, una serie di tacche, cui veniva dato fuoco. Le crepe che si formavano sulla facciata iscritta avevano una forma a ’T’, dalla cui inclinazione dipendeva il responso. Se la linea orizzontale formava un angolo retto con la verticale la risposta era affermativa, in caso contrario il responso era sfavorevole. Gli ossi oracolari erano dunque degli oroscopi, che i sacerdoti archiviavano. Se ne sono conservati circa centocinquantamila, che hanno permesso di decifrare duemila dei quattromila e cinquecento segni della scrittura cinese di epoca Shang. Le ossa oracolari furono scoperte per caso nel 1899. Uno studioso di lingue antiche, Liu E, si era recato a Pechino a trovare un collega malato, e vide che si curava con una pozione nella quale sbriciolava gusci di tartaruga, secondo le regole della medicina tradizionale cinese. Notò che sui gusci c’erano strane iscrizioni, e cominciò a raccoglierli e a conservarli. I contadini, infatti, prima di usare i gusci per fare i medicinali grattavano via i caratteri. Liu E dovette promettere una ricompensa di due pezzi e mezzo d’argento per ogni carattere non cancellato.