10 gennaio 2001
Giacomo Giuseppe Gambino, di anni 55, detto ”U tignusu”, elusa la sorveglianza del secondino, poggiandosi alle grucce si trascina fino in bagno e si impicca con un lenzuolo fatto a strisce (condannato all’ergastolo insieme a Totò Riina per l’omicidio del giudice Scopelliti, coinvolto nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio, accusato di aver sciolto nell’acido nove nemici di una cosca rivale, terrorizzato da un tumore alla prostata
Giacomo Giuseppe Gambino, di anni 55, detto ”U tignusu”, elusa la sorveglianza del secondino, poggiandosi alle grucce si trascina fino in bagno e si impicca con un lenzuolo fatto a strisce (condannato all’ergastolo insieme a Totò Riina per l’omicidio del giudice Scopelliti, coinvolto nelle stragi di Capaci e di via D’Amelio, accusato di aver sciolto nell’acido nove nemici di una cosca rivale, terrorizzato da un tumore alla prostata. Milano, nel centro clinico del carcere di S. Vittore, sabato notte, 30 novembre 1996).