Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  gennaio 10 Mercoledì calendario

Armand Zinsch, presidente della ”Societé Francaise des Roses”, ha dichiarato che la Francia è invasa dalle rose contraffatte (fiori illegalmente coltivati che provengono da paesi extraeuropei)

Armand Zinsch, presidente della ”Societé Francaise des Roses”, ha dichiarato che la Francia è invasa dalle rose contraffatte (fiori illegalmente coltivati che provengono da paesi extraeuropei). In Francia esiste una legge che tutela con un brevetto (validità 25 anni) i creatori di una rosa, esattamente come avviene col diritto d’autore per i dischi e i libri (dal 1995 la legge è stata estesa anche in ambito europeo). Per creare una nuova varietà di rosa un floricoltore ci mette tra i 6 e i 10 anni: bisogna selezionare oltre 200 mila semi per arrivare a una decina di varietà. Quindi il nuovo fiore viene registrato, testato in diversi paesi e iscritto ai numerosi concorsi esistenti. Per avere successo la nuova rosa deve vincere almeno un premio (il riconoscimento più ambito è la ”Rosa d’Oro” di Ginevra). I contraffattori, invece, si limitano a rubare i semi della pianta, immettendola sul mercato. I funzionari di dogana francesi sono sempre più spesso impegnati contro questo mercato clandestino. Uno dei maggiori sequestri è stato quello effettuato all’aeroporto parigino ”Charles de Gaulle”, dove sono state scoperte 41.000 rose falsificate del tipo ”Meilland Gran Gala”, provenienti dall’India e in partenza per Amsterdam. Ma le misure non sembrano sufficienti a reprimere il fenomeno: è molto difficile provare che la rosa sia falsa. A causa delle lungaggini dei processi, spesso i coltivatori, una volta scoperto che il proprio fiore è stato contraffatto, preferiscono pagare il responsabile invece di denunciarlo. Non la pensa cosi Alain Meilland (erede della grande famiglia di coltivatori di Le Cannet des Maures, in Provenza), che ha deciso di ricorrere a un’agenzia di investigazione privata per dar la caccia a chi da due anni clona le sue rose.