Luca Tomasi, La Stampa, 05/12/96., 10 gennaio 2001
Giovanni Paolo II ha detto che Gesù da bambino non è mai stato rimproverato, punito o sculacciato, perché in lui non c’era alcuna «forma di peccato»
Giovanni Paolo II ha detto che Gesù da bambino non è mai stato rimproverato, punito o sculacciato, perché in lui non c’era alcuna «forma di peccato». La vita di Gesù è stata normale, almeno dal punto di vista esteriore. Maria, come una mamma qualsiasi, lo ha allevato, si è presa cura di lui e lo ha educato nella fede anche se il suo compito è stato facilitato dal «terreno molto fertile» della psicologia umana di Gesù. E Giuseppe ha cooperato con la sua sposa a «rendere la casa di Nazareth un ambiente favorevole alla crescita e alla maturazione» del figlio, al quale poi ha insegnato un «duro» mestiere, quello del falegname, permettendogli di «inserirsi nel mondo del lavoro e della vita sociale». I Vangeli che conosciamo si sono occupati poco del bambino Gesù, molto invece hanno scritto i cosiddetti Vangeli apocrifi, non riconosciuti dalla Chiesa. Tra questi il Protovangelo di Giacomo è ricco di particolari e al contrario di quello che ha detto il Papa descrive l’infanzia di Gesù piena di ”birbonate”: Gesù, ad esempio, sapeva tutto senza aver avuto bisogno di imparare e metteva in difficoltà i suoi insegnanti; se un compagno lo picchiava era capace di trasformarlo in asino e poi restituirgli il suo vero aspetto; si divertiva a plasmare uccellini d’argilla per dar loro vita. [1]