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 2001  gennaio 11 Giovedì calendario

La Fao ha un bilancio biennale di 650 milioni di dollari, ne spende il 60 per cento (390 milioni) per funzionare e destina ai duemila progetti in corso il restante 40 per cento (260 milioni di dollari)

La Fao ha un bilancio biennale di 650 milioni di dollari, ne spende il 60 per cento (390 milioni) per funzionare e destina ai duemila progetti in corso il restante 40 per cento (260 milioni di dollari). Il dubbio che serva a poco o a niente è forte, tra l’altro in 51 anni di esistenza una quantità di competenze hanno finito per sovrapporsi a quelle di altri organismi internazionali, l’Onu e non solo. Gli americani accusano poi il capo dell’organizzazione, Edoard Saouma - libanese, cristiano-maronita - di sprechi, cattivo uso delle risorse, gestione clientelare, fanatismo terzomondista, autoritarismo e scarsa attenzione alle ragioni dei maggiori contribuenti. Altri spiegano che il malcontento Usa deriva dal fatto che il loro voto in Fao vale come quello di piccoli paesi, Tonga o Burkina Faso. In ogni caso, gli americani, che dovrebbero contribuire al fondo di dotazione per un quarto del totale, si limitano a versare il 15-16 per cento, il minimo per non essere espulsi. L’Italia partecipa con un 5 per cento. Il recente vertice di Roma è costato sette milioni di dollari (una decina di miliardi abbondanti): abbiamo contribuito per un miliardo e settecento milioni di lire, sicurezza inclusa. L’Organizzazione ha quasi dimezzato i dipendenti negli ultimi nove anni: erano settemila nell’87, sono 4500 adesso. Guadagnano molto bene.