Panorama, n. 48 1996., 11 gennaio 2001
Di nuovo buio in sala. Secondo tempo. L’insofferenza di Agnelli raggiunge ben presto l’acme. Anzi, alla scena del tatuaggio, si alza e se ne va, seguito dal suo accompagnatore
Di nuovo buio in sala. Secondo tempo. L’insofferenza di Agnelli raggiunge ben presto l’acme. Anzi, alla scena del tatuaggio, si alza e se ne va, seguito dal suo accompagnatore. Entrambi tirano un sospiro di sollievo. Ma di chi è stata l’idea, che sembra uscita dall’immaginazione dissacrante del futurista Filippo Tommaso Marinetti, di mandare il più celebre e blasonato costruttore di automobili del mondo a vedere un film che fin dal titolo avrebbe dovuto mettere in allarme, Crash appunto? La moglie Marella, anche lei a Roma per visitare la mostra di Balenciaga (il celebre sarto basco) all’istituto di cultura spagnolo a San Pietro in Montorio, è prudentemente rimasta a casa. Per Cronenberg, invece, non c’è niente da fare: bocciato senza appello.