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 2001  gennaio 11 Giovedì calendario

Il critico d’arte Maurizio Calvesi aveva sette anni quando, nel 1934, le figlie del pittore Giacomo Balla (che abitavano con i genitori nell’appartamento sopra il suo) vollero fargli un ritratto

Il critico d’arte Maurizio Calvesi aveva sette anni quando, nel 1934, le figlie del pittore Giacomo Balla (che abitavano con i genitori nell’appartamento sopra il suo) vollero fargli un ritratto. In quell’occasione, Calvesi notò un quadro che rappresentava i protagonisti della marcia su Roma in camicia nera, con al centro Mussolini. Per anni il critico non seppe che fine avesse fatto la tela. Nel 1986, alla mostra sul futurismo di Palazzo Grassi, Calvesi scoprì che la tela era il retro del quadro «Velocità astratta», dipinto da Balla nel 1913: «Balla dipinse la "Marcia su Roma" alla fine degli anni Venti, dopo aver rinnegato il Futurismo. I rapporti con Marinetti si erano deteriorati, Balla aveva corteggiato Benedetta Cappa, che poi sposò Marinetti. Non era stato nominato accademico d’Italia, si sentiva isolato. Dipinse il quadro sperando di mettersi in luce con Mussolini». Oggi è esposto alle Scuderie del Quirinale al centro di una sala, in modo che se ne vedano entrambi i lati. Siccome Balla dipinse la "Marcia su Roma" capovolgendo la tela, per offrirne la visione dritta è stato necessario uno specchio.