Rosario Amodeo, "Guardale le sirene. Crescere nelle Due Sicilie". Marsilio 2000, 13 gennaio 2001
«Fino all’avvento al soglio di Pio IX (1846) il Vaticano non nascose l’avversione alla costruzione di linee ferroviarie
«Fino all’avvento al soglio di Pio IX (1846) il Vaticano non nascose l’avversione alla costruzione di linee ferroviarie. Si citano ”ordinanze della Curia di Roma con le quali si interdice ai sacerdoti di dare l’assoluzione a chiunque rischia la sua vita sopra le macchine infernali" e un vescovo francese, con propria pastorale, consigliava ai fedeli di non sollecitare l’impianto di stazioni ”perché la ferrovia è un mezzo di dissipazione e di disordine per la grande facilità che offre di abbandonare la vita calma dei campi...”. Sarà anche un grande poeta, il Belli, a tramandare ai posteri, con sottile ironia, l’ostilità papalina al nuovo mezzo: ”...st’invenzione è tutt’opera infernale.../Sì, cosa bona, sì: bona la bua./Si fussi bona, er Papa sarìa er primo/de mette ste carrozze a casa sua”».