Marco Giovannini, Panorama luglio 1997., 15 gennaio 2001
E veniamo a McBain: come si scrive un buon giallo? «Scrivere mistery sembra la cosa più facile del mondo, ed è la più difficile
E veniamo a McBain: come si scrive un buon giallo? «Scrivere mistery sembra la cosa più facile del mondo, ed è la più difficile. Ci sono un sacco di regole codificate che ti devi imparare a memoria quando cominci a scrivere. E la maggior parte della gente non lo sa o non lo fa. Dilettanti... Poi però quando hai imparato bene queste regole, quando ti sono entrate prima nella zucca e poi nel sangue, allora, solo allora, puoi dimenticartele. Io faccio proprio così, mi diverto a dimenticarle, ma le conosco. I miei romanzi ormai cominciano sempre da un titolo». Davvero? «Ne cerco uno che abbia un certo impatto, ma anche più di un significato e quando l’ho trovato comincio ad analizzarlo. Prendiamo Heat, che significa calore. Nel gergo poliziesco però significa situazione complicata: ”Put the heat on someone” invece vuol dire rendere la vita difficile a qualcuno. E così nel romanzo il protagonista finisce col chiamare la moglie che lo tradisce ”cagna in calore”. Ecco come, dal titolo, piano piano è venuta fuori la trama. Un altro esempio è Ice. Significa ghiaccio, ma anche neve e inverno. In America chiamiamo neve la cocaina, mentre nel linguaggio poliziesco sta per freddare, uccidere, e nel linguaggio slang può significare anche diamanti. Ma anche comprare qualcosa e rivenderla a un prezzo molto maggiorato, come per esempio avviene per i biglietti nel mondo dello show-business; il ricavato si chiama ice».