Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  gennaio 16 Martedì calendario

Vincenzo Ruffa, di anni 47, disoccupato, suona alla porta dei suoceri presso i quali, da qualche tempo, vive la moglie Maria Firenze, di anni 42, che l’ha lasciato perché lui è disoccupato e lei non ce la fa più a vivere senza vedere mai una lira

Vincenzo Ruffa, di anni 47, disoccupato, suona alla porta dei suoceri presso i quali, da qualche tempo, vive la moglie Maria Firenze, di anni 42, che l’ha lasciato perché lui è disoccupato e lei non ce la fa più a vivere senza vedere mai una lira. L’uomo - gentile, affabile - chiede di parlare con la moglie, i due si chiudono quindi in camera da letto, dalla quale ben presto giungono grida e imprecazioni e infine colpi di pistola, s’apre la porta ed ecco il Ruffa uscire dalla stanza con la 7.65 in mano, in corridoio il cognato Luigi di anni 39 intravede appena il corpo della sorella disteso per terra che viene sparato a sua volta, il Ruffa scavalca quindi il cadavere che gli intralcia il cammino e, scorta la suocera Anni Maria di anni 72 impietrita sulla porta della cucina con una mano davanti alla bocca, la fulmina. Tornato poi in camera da letto, si sdraia accanto al corpo della moglie e si tira un colpo alla tempia (Gioia Tauro, provincia di Reggio Calabria. Alle 19.00 di domenica 29 dicembre).