Roberto Esposito, la Repubblica 6/1/01 pagina 39, 16 gennaio 2001
Per Roberto Esposito la forza dell’illuminismo sta nella sua capacità di autodecostruirsi. Nell’Illuminismo settecentesco convivevano la speranza nel progresso e il timore per i mostri che esso poteva generare, la fiducia nella potenza della ragione e la consapevolezza dei suoi limiti
Per Roberto Esposito la forza dell’illuminismo sta nella sua capacità di autodecostruirsi. Nell’Illuminismo settecentesco convivevano la speranza nel progresso e il timore per i mostri che esso poteva generare, la fiducia nella potenza della ragione e la consapevolezza dei suoi limiti. Nell’Illuminismo settecentesco stavano insieme i nomi di Voltaire e Rousseau, di David e di Füssli, di Mozart e di Blake:«L’illuminismo a cui dobbiamo guardare è quello che ha la forza di cogliere il proprio fondo cavo, di avvertire la notte che non sta solo nel suo passato, ma che insidia il suo presente e il suo futuro». L’illuminismo moderno deve rivolgere su se stesso il fascio di luce critica con cui intende illuminare la realtà esterna.