Valeria Paniccia Corriere della Sera 16/1/2001 a pagina 56, 16 gennaio 2001
Dopo le dive di Hollywood anche le italiane famose hanno scoperto la moda del lavoro a maglia. Christiane Filangeri, ventidue anni, ex ragazza Tim, ha imparato dalle vecchiette del suo paese d’origine, San Potito Sannitico (Caserta): «Ci mettevamo davanti al focolare, il sabato era dedicato a confezionare cappelli, borse
Dopo le dive di Hollywood anche le italiane famose hanno scoperto la moda del lavoro a maglia. Christiane Filangeri, ventidue anni, ex ragazza Tim, ha imparato dalle vecchiette del suo paese d’origine, San Potito Sannitico (Caserta): «Ci mettevamo davanti al focolare, il sabato era dedicato a confezionare cappelli, borse. Ho appena finito un maglione, ma non riesco a fare le maniche. L’ho messo lo stesso ed è diventato un gilet. L’osso più duro però è l’incrocio delle trecce». Elisabetta Ferracini, figlia di Mara Venier, ha imparato dalla nonna Elsa, che le ha insegnato a fare la "catenella", primo passo dell’uncinetto: «Mi rilasso solo in palestra con lo step e con i ferri da lana. Adesso ho voglia di realizzare una coperta pachwork». L’attrice Mita Medici ha imparato imitando nonna Jolanda, «La più grande gioia è mescolare i fili, inventare striature magiche di colori. Alla maniera di Penelope mi piace sfasciare la tela: un arazzo sono riuscita a farlo diventare un giacchino». Ad insegnare a Giuliana De Sio a lavorare a maglia fu invece una cameriera della sua casa di Salerno, ma ora l’attrice «Mi ci vede a me a lavorare la lana? Però i maglioni fatti a mano mi piacciono». Anna Maria Guarnieri, ovunque vada, porta con sé un cestino con forcella e uncinetto.