Sylvie Coyaud D 16/1/2001 a pagina 19, 16 gennaio 2001
L’ingegnere americano Norman Nixon sta realizzando in Honduras "Freedom Ship", una specie di città galleggiante in grado di ospitare trentamila residenti oltre ai dieci mila membri dell’equipaggio
L’ingegnere americano Norman Nixon sta realizzando in Honduras "Freedom Ship", una specie di città galleggiante in grado di ospitare trentamila residenti oltre ai dieci mila membri dell’equipaggio. Sarà alta cento metri (sopra il livello del mare), larga duecentoquaranta e lunga mille e trecento, peserà tre milioni di tonnellate. A bordo ci saranno scuole, università, un ospedale con seicento posti letto e una serie di ambulatori di medicina alternativa, oltre ad alberghi, bar, ristoranti, casinò. Sei ponti saranno riservati a banche, assicurazioni, uffici, industrie leggere. Oltre che un’impresa ingegneristica, Freedom sarà anche un esperimento sociologico: a bordo non ci saranno regole da rispettare, ad eccezione delle norme igieniche che vigeranno sul cibo che viene imbarcato. Non ci saranno tasse sugli stipendi nè contributi da pagare: ognuno dovrà badare alla propria sopravvivenza sulla base delle leggi di mercato della nave. La suddivisione delle attività è rigidamente stabilita: l’industria, la finanza, la sanità e il commercio saranno ai piani bassi, vicino ai loculi abitativi dei meno abbienti (cinque metri per dodici, una sola finestra che da su un corridoio); il tutto sarà separato dai piani ’alti’, riservati ai ricchi, da cui saranno divisi da un ponte dedicato agli svaghi popolari. Accanto agli appartamenti più lussuosi ci saranno i luoghi di cultura: teatri, biblioteche, cinema e sale pre le conferenze. Le leggi in vigore a bordo saranno, come su ogni nave, quelle del paese di bandiera, ancora sconosciuto. Ma sulla forma di governo da adottare si discute su Internet, al sito www.freedomship.com: igli oppositori della dittatura del capitano hanno già proposto di eleggere un consiglio per ogni ponte.