17 gennaio 2001
«Ma l’infelicità di Alice dov’è? possibile che nelle duecento e più pagine di questo libro ci sia soltanto un accenno alla sua sofferenza, confinato in una breve nota che credo sia opera di chi ha curato il libricino?»
«Ma l’infelicità di Alice dov’è? possibile che nelle duecento e più pagine di questo libro ci sia soltanto un accenno alla sua sofferenza, confinato in una breve nota che credo sia opera di chi ha curato il libricino?». Egle Becchi ha una grande consuetudine con le parole dei bambini. Insegna Storia della pedagogia a Pavia e due anni fa ha pubblicato da Laterza (insieme a Quinto Antonelli) Scritture bambine, un volume che raccoglie alcuni saggi sui testi prodotti dai più piccoli. Ha letto Il libro di Alice e, come per i tanti documenti che ha scrutato in passato, ha cercato di cogliervi i problemi e i paradossi di una condizione infantile. Ma nei pensieri e nelle poesie di Alice non tutto quadra.