William Ellis, "The modern husbandman", Londra 1750, 17 gennaio 2001
Vivere con le vacche nel Settecento. «Si riconoscono per le mani rosse e grassocce e per le dita tozze, perché generalmente nelle grandi fattorie devono mungere le vacche all’aperto buona parte dell’anno, anzi, si può dire quasi tutto l’anno, anche quando c’è la neve e la brina e gelano le dita, e a volte stando con i piedi nel fango e nell’acqua
Vivere con le vacche nel Settecento. «Si riconoscono per le mani rosse e grassocce e per le dita tozze, perché generalmente nelle grandi fattorie devono mungere le vacche all’aperto buona parte dell’anno, anzi, si può dire quasi tutto l’anno, anche quando c’è la neve e la brina e gelano le dita, e a volte stando con i piedi nel fango e nell’acqua... Veramente il loro lavoro non finisce mai, perché dove ci sono venti e trenta mucche d’estate devono cominciare a mungere alle quattro del pomeriggio e alla stessa ora il mattino dopo e nel frattempo hanno molto da fare, strofinare e lavare nell’acqua bollente gli utensili e preparare burro e formaggio, e così hanno lavoro tutto l’anno. In una cascina è importante una brava serva, una che si alza presto, è abile e diligente a fare ottimo burro e formaggio, è pulita, sfrutta al massimo il latte e fa tutto il possibile nell’interesse del padrone».