Franco Gbici su La Stampa del 17/1/01 pagina 4, 17 gennaio 2001
Nel 1851, per provare la rotazione terrestre, Foucault appese sotto la cupola del Pantheon di Parigi un pendolo costituito da un filo (diametro: 1,4 millimetri, lunghezza: 67 metri) al quale era appesa una sfera di ottone di 28 chili (che provocò un allungamento del filo di 6 centimetri)
Nel 1851, per provare la rotazione terrestre, Foucault appese sotto la cupola del Pantheon di Parigi un pendolo costituito da un filo (diametro: 1,4 millimetri, lunghezza: 67 metri) al quale era appesa una sfera di ottone di 28 chili (che provocò un allungamento del filo di 6 centimetri). La sfera aveva un indice che sfiorava una piattaforma di legno, ricoperta da uno strato di 20 centimetri di terra battuta, che serviva a evidenziare le tracce lasciate dell’oscillazione. Al momento dell’esperimento (pubblico), il pendolo fu spostato dalla sua posizione d’equilibrio e fissato con un filo. Quando Foucault bruciò il filo con un fiammifero, il pendolo prese a oscillare (8 secondi all’andata, 8 al ritorno). Poco dopo la sua traiettoria si modificò, ruotando nello stesso senso in cui ruotano le stelle in cielo. Foucault invitò i presenti a non farsi trarre in inganno: non era il pendolo a modificare la sua traiettoria, ma la Terra (e con essa il pavimento del Pantheon) a girarci sotto. E’ stato dimostrato che lo spostamento del piano d’oscillazione avviene tanto più velocemente quanto maggiore è la latitudine. Al Polo Nord il pendolo effettua una rotazione completa esattamente in 24 ore, mentre a Parigi nel 1851 ci mise 32 ore.