Vittorio Feltri, Panorama, n. 3 1997, 17 gennaio 2001
Quelli che se ne intendono, criminologi, psicologi, antropologi, sociologi, astrologi, indovini e perfino cronisti, si sbizzariscono nei più arditi profili del maniaco, che dipingono all’unisono come un individuo gelido nelle sue perversioni, dall’intelligenza superiore, calcolatore, colto e rafffinato manovratore di bisturi, atletico, rapido nel colpire e nel fuggire e disperdere le tracce
Quelli che se ne intendono, criminologi, psicologi, antropologi, sociologi, astrologi, indovini e perfino cronisti, si sbizzariscono nei più arditi profili del maniaco, che dipingono all’unisono come un individuo gelido nelle sue perversioni, dall’intelligenza superiore, calcolatore, colto e rafffinato manovratore di bisturi, atletico, rapido nel colpire e nel fuggire e disperdere le tracce. Un Karpov impegnato su una scacchiera con la morte, la polizia, i carabinieri, la magistratura, l’intera comunità. Cribbio, un superuomo. Lo cercano per un quarto di secolo invano, finché Piero Luigi Vigna, famoso per una serie di inchieste finite in archivio, tra un rullare di tamburi, squilli di tromba e ronzare di telecamere, annuncia all’ltalia e al mondo: «Ecco il mostro». E appare Pacciani.