18 gennaio 2001
Giacomo De Francisci, di anni 20, non studiando e non lavorando, passa le sue giornate davanti al videopoker nella sala giochi, passione resa possibile dai soldi che gli dà mamma, Giuseppina Catanzaro, di anni 48, divorziata, domestica a ore; costei, conoscendo il vizio del figlio, da qualche tempo nasconde il denaro e Giacomo per questo fatto s’è già incazzato parecchie volte, ecco però adesso che entra a casa con la voglia pazza di andarsi a fare una partita giù di sotto, apre i cassetti dove di solito stanno i soldi e non li trova, vede la madre in bagno che sta lavando e le va a dire: «Guarda che i denari li devi tirare fuori», lei tutta affaticata e sudata gli dice «Manco per niente», lui allora le dà una spinta e una sberla, la madre cade e sbatte la testa contro uno spigolo della vasca, giace riversa e lui, che ha capito quello che ha fatto, le fruga ciononostante nel borsellino e se ne va di corsa al videopoker dove resta il più possibile credendo così di avere un alibi, la mattina dopo poi si presenta al funerale tutto compìto e vestito di scuro, i poliziotti però, dopo venti giorni di indagini, capiscono tutto e lo fanno confessare (Caltagirone, provincia di Catania, il pomeriggio di sabato 4 gennaio)
Giacomo De Francisci, di anni 20, non studiando e non lavorando, passa le sue giornate davanti al videopoker nella sala giochi, passione resa possibile dai soldi che gli dà mamma, Giuseppina Catanzaro, di anni 48, divorziata, domestica a ore; costei, conoscendo il vizio del figlio, da qualche tempo nasconde il denaro e Giacomo per questo fatto s’è già incazzato parecchie volte, ecco però adesso che entra a casa con la voglia pazza di andarsi a fare una partita giù di sotto, apre i cassetti dove di solito stanno i soldi e non li trova, vede la madre in bagno che sta lavando e le va a dire: «Guarda che i denari li devi tirare fuori», lei tutta affaticata e sudata gli dice «Manco per niente», lui allora le dà una spinta e una sberla, la madre cade e sbatte la testa contro uno spigolo della vasca, giace riversa e lui, che ha capito quello che ha fatto, le fruga ciononostante nel borsellino e se ne va di corsa al videopoker dove resta il più possibile credendo così di avere un alibi, la mattina dopo poi si presenta al funerale tutto compìto e vestito di scuro, i poliziotti però, dopo venti giorni di indagini, capiscono tutto e lo fanno confessare (Caltagirone, provincia di Catania, il pomeriggio di sabato 4 gennaio).