Giampaolo Pansa, L’Espresso n. 4, 1997, 18 gennaio 2001
Su questo mondo ben ordinato, che mi ricorda l’lnghilterra meridionale sognata da George Orwell nel finale di Omaggio alla Catalogna, sono piombati come un’atomica l’assassinio di Maria Letizia Berdini e la scoperta che il paradiso nascondeva un diavolo: la banda delle teste vuote, quelli che uccidevano gettando i sassi e poi urlando: «Bingo!”
Su questo mondo ben ordinato, che mi ricorda l’lnghilterra meridionale sognata da George Orwell nel finale di Omaggio alla Catalogna, sono piombati come un’atomica l’assassinio di Maria Letizia Berdini e la scoperta che il paradiso nascondeva un diavolo: la banda delle teste vuote, quelli che uccidevano gettando i sassi e poi urlando: «Bingo!”. Sulle prime, la piccola città respinge l’orrore rifiutando chi l’ha generato: non sono dei nostri, è impossibile che siano ragazzi di Tortona! Poi deve prendere atto: anche se il cognome è veneto, Furlan, sono giovani di una frazione tortonese spersa tra i campi, Torre Garofoli, e di una famiglia sfortunata. I figli più grandi già dieci anni fa preoccupavano il prete del paese. Ragazzi pronti ad accanirsi contro le cabine telefoniche e incendiando cassonetti dell’immondizia. In luglio qualcuno di loro s’era presentato alla festa dell’Unità di San Giuliano Vecchio, volevano portarsi via le bandiere. Perché?, per faziosità politica?, ma no, così, per una bravata...