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 2001  gennaio 19 Venerdì calendario

Walter Veltroni piace alla gente perché si vede subito che è uno che non ha studiato. Infatti è diventato ministro dei Beni culturali (di Eco e De Gregori ha detto: «Sono uomini importanti per il paese») con delega per lo sport (dell’allenatore juventino Lippi ha detto: « un uomo importante per il paese») e per lo spettacolo (dei registi Tornatore e Salvatores ha detto: « importante che siano uomini di questo paese»)

Walter Veltroni piace alla gente perché si vede subito che è uno che non ha studiato. Infatti è diventato ministro dei Beni culturali (di Eco e De Gregori ha detto: «Sono uomini importanti per il paese») con delega per lo sport (dell’allenatore juventino Lippi ha detto: « un uomo importante per il paese») e per lo spettacolo (dei registi Tornatore e Salvatores ha detto: « importante che siano uomini di questo paese»). Veltroni passa per buonista perché fra i libri che ha letto, molti meno di quelli che ha scritto, ce ne sono un paio di Susanna Tamaro. In realtà è cattivissimo, però simpatico. Ama l’America anche se non ne conosce a perfezione la lingua: solo una ventina di parole, che comunque ripete spesso. Questa lacuna, dovuta all’intensa precocità della sua vita (a 22 anni era già consigliere comunale e comunista di Roma, tifoso della Juventus e assistente alla regia nello sceneggiato tv ”Una pistola nel cassetto”) non gli ha impedito di pubblicare a suo nome una traduzione degli scritti di Bob Kennedy, l’eroe mitologico dal quale ha preso la totale dedizione al lavoro e la ferrea morigeratezza sessuale.