Massimo Gramellini, Micromega, n.1, 1997, 19 gennaio 2001
Il primo requisito del veltroniano è sorridere. Sorridere sempre, anche se ti candidano a Catanzaro in un collegio blindato di Fini contro un avversario, l’onorevole Colosimo, che ai comizi esordisce gridando: «Per me Norberto Bobbio è carta straccia»
Il primo requisito del veltroniano è sorridere. Sorridere sempre, anche se ti candidano a Catanzaro in un collegio blindato di Fini contro un avversario, l’onorevole Colosimo, che ai comizi esordisce gridando: «Per me Norberto Bobbio è carta straccia». Perché sia detto per inciso, anche quando critichiamo ”questa” sinistra, non dobbiamo mai dimenticare che ”quella” è la destra con cui purtroppo abbiamo a che fare. Sorridere, allora, ma non come Berlusconi, con la bocca a mezzaluna e il sole che sprizza dagli occhi. Sorridere piano, con lo sguardo basso del timido e le labbra appena increspate da una smorfa di felicità imbarazzata. «Scusa, mi voti?» è la frase che il veltroniano ripeteva più spesso mentre andava a caccia di consensi moderati nella riserva berlusconiana degli ultrà del Catanzaro calcio, i quali più che deputato lo avrebbero voluto presidente del club, ma alla fine lo hanno eletto, eccome.