Piero Bianucci su La Stampa del 19/1/01 pagina 16, 19 gennaio 2001
Hanno rallentato la velocità della luce fino a fermarla, immobilizzandola in un gas di rubidio. Poi, con la spinta di un altro raggio luminoso, l’hanno nuovamente liberata
Hanno rallentato la velocità della luce fino a fermarla, immobilizzandola in un gas di rubidio. Poi, con la spinta di un altro raggio luminoso, l’hanno nuovamente liberata. Ci sono riusciti i ricercatori Ronald L. Walsorth e Mikhail D. Lukin dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge. La luce nel vuoto percorre poco meno di 300 mila chilometri al secondo. La teoria della relatività e tutte le verifiche finora fatte hanno dimostrato che è una velocità invalicabile, ma nessuno aveva mai pensato che potesse essere riducibile. Nel 1999 la ricercatrice Lene Vestergaard (sempre di Cambridge) era riuscita a rallentare la luce fino a 5 chilometri orari (una velocità inferiore a quella di un ciclista), tanto che la rivista scientifica ”Nature” aveva titolato: ”Pedalare più veloci della luce”.