Lewis Lord Il VenerdÏ di Repubblica 19/1/2001 alle pagine 86-92, 19 gennaio 2001
L’imperatore Augusto era nipote e figlio adottivo di Giulio Cesare. Il suo vanto era quello di aver reso Roma, città di «mattoni», una «città di marmo»
L’imperatore Augusto era nipote e figlio adottivo di Giulio Cesare. Il suo vanto era quello di aver reso Roma, città di «mattoni», una «città di marmo». In un’unica stagione, finanziò spettacoli con combattimenti fra oltre diecimila gladiatori, e costruì un lago per le battaglie navali in grado di contenere trenta navi e tremila combattenti. Riordinò le leggi romane e promosse i valori familiari, scagliandosi contro il decadimento morale e le trasgressioni sessuali del suo tempo e creando di fatto le basi per la diffusione del Cristianesimo. L’anno della nascita di Cristo, infatti, era anche il ventisettesimo del suo impero. All’epoca Augusto aveva sessantatré anni ed era ipocondriaco.