Roberto Cotroneo, L’Espresso n.6, 1997, 22 gennaio 2001
Mi sbaglio? Il tuo protagonista ascolta frasi del tipo: «L’arte è l’espressione della borghesia
Mi sbaglio? Il tuo protagonista ascolta frasi del tipo: «L’arte è l’espressione della borghesia. La fine della borghesia è la fine dell’arte». O ancora: « finita l’era dell’arte come espressione dell’individuale. L’artista singolo, sofferente e privilegiato, non ha più senso di esistere. la collettività adesso che deve esprimere un sentire...». Siamo nel caricaturale, come vedi. Se pensi che fossero questi i salotti degli anni Settanta, forse hai sbagliato qualche frequentazione. La Roma che racconti nella parte centrale del tuo libro, fatta di sceneggiatori senza scrupoli e di aspiranti scrittori, di oscure stanze in affitto e di un incombente palazzone Rai, è una Roma fotografata da un giapponese stanco. Tutto è studiatamente convenzionale.