Roberto Cotroneo, L’Espresso n.6, 1997, 22 gennaio 2001
La madre di Walter muore, il padre anche. Quelli di Roma sono dei minus habentes, che chiedono a tutti se conoscono Jean-Luc Godard
La madre di Walter muore, il padre anche. Quelli di Roma sono dei minus habentes, che chiedono a tutti se conoscono Jean-Luc Godard. Andrea si suicida, ma dopo essersi arruolato nella legione straniera e aver ammazzato un numero imprecisato di uomini, donne e bambini nella ex Jugoslavia. La suora muore: rimane Walter a seppellirla, in un convento fuori dal mondo. Le ultime quattro pagine, che dovrebbero essere le più intense, sono da cartolina. Perfino la neve che descrivi sembra sintetica. Walter va in cima al monte e pensa: «Stavo lì e non ero più io ma il respiro delle balene addormentate nella profondità del mare. Ero un leone che camminava nella savana e la gazzella che si abbeverava al fiume. Ero il seme e la pianta e il piccolo cavallo che traballa sulle zampe. Ero il cavallo, la pianta e l’elefante morente il suo corpo enorme e saggio che si accascia stanco».