La Stampa, 06/06/1994, 6 giugno 1994
Mi venne in mente un’idea spaventosa, che non vorrei avere mai più, e che presi dal film Hellraiser: quando i monaci del film volevano che nessuno gridasse gli mettevano le dita in bocca
Mi venne in mente un’idea spaventosa, che non vorrei avere mai più, e che presi dal film Hellraiser: quando i monaci del film volevano che nessuno gridasse gli mettevano le dita in bocca. Bella idea per loro, però che dolore per me, perché quello mi morse il pollice, quando mi morse (ho ancora il segno) gli misi un dito nell’occhio (...) . Era ancora vivo, sanguinava da tutte le parti. Non me ne fregava niente. È spaventoso quanto ci mette a morire un idiota. Vidi una porcheria biancastra uscirgli dall’addome, e mi dissi: «Ho esagerato» (...). Dissi al mio compagno di tagliargli la testa, lui lo fece e sentimmo un rumore strano. (...) Alla luce della luna contemplavamo la nostra prima vittima. Abbiamo sorriso e ci siamo dati la mano (...). A metà strada mi sono ricordato che nella lotta mi era caduto l’orologio. Siamo tornati sul luogo del delitto (l’assassino lo fa sempre). Ma non l’abbiamo trovato. Torniamo a casa alle 5 e un quarto ci laviamo e gettiamo via i vestiti. Avevo la sensazione di aver portato a termine un dovere, una necessità elementare (...). Questo mi dava buone speranze di commettere nuovi delitti.