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 2001  gennaio 22 Lunedì calendario

Il Giubileo del 1400 si svolse in un clima di grande decadenza. Le strade che portavano all’Urbe erano infestate dai predoni

Il Giubileo del 1400 si svolse in un clima di grande decadenza. Le strade che portavano all’Urbe erano infestate dai predoni. La città era dilaniata dal conflitto che opponeva i Colonna agli Orsini. Ad Avignone regnava un antipapa. E Bonifacio IX preferiva Assisi all’insicuro Vaticano. Questo Giubileo fu segnato della cosiddetta passata dei ’bianchi’, movimento di penitenti, flagellanti e battuti che, dal sud dalla Francia, dilagò in Italia ed invase Roma. Turbe di romei, vestiti di bianco e con in testa un cappuccio con due soli fori per gli occhi si diressero alla volta della Città Eterna. Camminavano a piedi nudi. Portavano grandi croci ed alcuni tenevano in testa corone di spine. Pregavano a gran voce, intonando melodie sacre, invocando pace e misericordia, flagellando a sangue il corpo. Ma i ’bianchi’ non avevano di che mangiare e cambiarsi. E ben presto la promiscuità, la scarsa alimentazione e il sudiciume causarono infezioni, disordine e malattie. Bonifacio IX li accolse e mostrò loro la Veronica. L’Urbe fu scossa da un’ondata di fanatismo, con falsi profeti che annunciavano la fine del mondo. E per molti, la fine venne per davvero. Assieme ai bianchi era infatti entrata in città la peste nera che uccise la maggior parte dei penitenti e fece strage di romani. Si dice che a Roma, durante il Giubileo del 1400, morissero ogni giorno dalle 600 alle 800 persone.