Dal sito www.giubileo.rai.it, 22 gennaio 2001
Fino alla metà del 1400, la Porta Santa era detta Porta d’oro. In realtà era di legno. Nel 1748 viene sostituita da un’altra, sempre lignea, mentre l’attuale, di bronzo, è opera dello scultore Vico Consorti
Fino alla metà del 1400, la Porta Santa era detta Porta d’oro. In realtà era di legno. Nel 1748 viene sostituita da un’altra, sempre lignea, mentre l’attuale, di bronzo, è opera dello scultore Vico Consorti. stata donata, per il Giubileo del 1950, dai cattolici della Svizzera. Nelle formelle sono rappresentate scenedell’Antico e del Nuovo Testamento. Lodano con accento commovente - scrisse Pio XII - le magnificenze delle misericordie di colui che è venuto a cercare ciò che si era perduto. I versetti del salmo 116 (Aperite mihi portas iustitiae. Introibo in domum tuam, Domine), scanditi da tre colpi di martello sul muro della Porta Santa, risuonano per la prima volta all’apertura del Giubileo del 1500. Ma la prima Porta Santa della storia, in realtà, è quella aperta da Martino V, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, durante il Giubileo del 1423. Vicende insolite e curiose punteggiano l’apertura delle Porte Sante nel remoto passato. Episodi non sempre edificanti, come le gare dei fedeli per accaparrarsi i mattoni o i frammenti del muro. E non sono mancati piccoli incidenti, come quello occorso nel 1574 a Gregorio XIII che si ferisce ad un dito mentre, con molta energia, batte con il martello d’argento il muro di mattoni eretto davanti alla porta. Ma il rito è certamente uno dei più affascinanti e dei più mistici del cattolicesimo, simbolo di salvezza e di quella speranza che ognuno di noi sente nel profondo del cuore.