Paola Piacenza IO Donna 20/1/2001 alle pagine 28-30, 20 gennaio 2001
La regista Francesca Archibugi: «Non accetto la vita com’è, non accetto la morte. Il corpo è un sacco che ci trasciniamo dietro, fetido, pronto a deperire, ma il nostro desiderio di bellezza, pace, armonia è altro»
La regista Francesca Archibugi: «Non accetto la vita com’è, non accetto la morte. Il corpo è un sacco che ci trasciniamo dietro, fetido, pronto a deperire, ma il nostro desiderio di bellezza, pace, armonia è altro». «Vivo in campagna, in Toscana, con il mio compagno, con cui sto dai tempi del liceo, e tre figli. Ma ho anche sei gatti, due cani, gli uccellini. Eppure quando vedo i miei figli, biondi e bellissimi mentre giocano in un prato, io non vedo un’immagine di serenità, vedo una mannaia che li insegue. E certe volte devo chiudere gli occhi per la paura. E’ questa mannaia che mi spinge a fare i film, altrimenti starei a casa a sferruzzare».