Andrea Marcenaro sul Foglio quotidiano del 23 gennaio 2001 a pagina 4., 23 gennaio 2001
"Signor direttore- Sappiamo da Maurizio Viroli, sulla Stampa, che Tex Willer, ”anticipando le teorie di Gianni Vattimo, è un soggetto complesso”
"Signor direttore- Sappiamo da Maurizio Viroli, sulla Stampa, che Tex Willer, ”anticipando le teorie di Gianni Vattimo, è un soggetto complesso”. ”Che è rigorosamente laico e non invoca Dio... che è contro il razzismo... contro la schiavitù e che se Kant avesse potuto leggere le sue parole stringerebbe volentieri la mano ad Aquila della Notte”. E tutto ciò è davvero consolante. Poi sappiamo anche, grazie a Claudio Paglieri (’Non son degno di Tex”, Marsilio editore, 1997), che l’anticipatore di Vattimo, ”dividendo le vittime per razza, ha ucciso 928 bianchi, 620 indiani, 362 messicani, 60 negri, 36 cinesi, 10 arabi, 10 malesi, 8 cavernicoli, 6 thugs, 4 canachi, 1 mummia, 1 zombi e un diablero”. 1024 con le fidate Colt, 876 col fucile e 147 in altri modi tra cui: tomahawk, lancia, coltello, pietroni, mani nude, dinamite e trappole per animali”. Niente da dire, chi sa qualcosa del West sa come fusse rude la vita. Se però la Stampa arriva a dirci che Tex, il ranger che dormiva con un occhio solo, non soltanto anticipava Vattimo, ”ma aveva letto senz’altro anche Norberto Bobbio”, allora ci si chiede come facesse a trovare il tempo” (Andrea Marcenaro).