Avvenire del 23/1/2001 a pagina 23., 23 gennaio 2001
Resti della villa del poeta latino Ovidio sono venuti alla luce per caso a Roma, alle pendici della collina Fleming, in uno dei quartieri residenziali della città
Resti della villa del poeta latino Ovidio sono venuti alla luce per caso a Roma, alle pendici della collina Fleming, in uno dei quartieri residenziali della città. I muri della villa sono riapparsi durante i lavori per la realizzazione di una sede aziendale dell’Ama (l’Azienda municipale dell’ambiente), in viale Tor di Quinto. E’ riemerso anche un mosaico marmoreo policromo. Gli studiosi hanno identificato l’ubicazione della villa basandosi su una delle epistole scritte da Ovidio dal suo esilio in Romania, in cui il poeta si struggeva di nostalgia per la sua lussuosa dimora affacciata sul Tevere. Ovidio fu cacciato da Roma da Augusto, ufficialmente a causa dell’immoralità della sua poesia, in realtà (sembra) per aver assistito all’adulterio di Giulia, la figlia dell’imperatore, che lo aveva eletto a suo confidente.