Paolo Mastrolilli, Liberal, febbraio 1997, 23 gennaio 2001
La soluzione, almeno a giudicare da quanto succede in America, potrebbe stare nell’onesta riscoperta del talento, inteso non come un dono divino per pochi eletti, ma come una dote distribuita forse in proporzioni diverse, che comunque si misura con la capacità di tutti di svolgere il proprio compito, tanto al vertice di una multinazionale, quanto in sala macchine
La soluzione, almeno a giudicare da quanto succede in America, potrebbe stare nell’onesta riscoperta del talento, inteso non come un dono divino per pochi eletti, ma come una dote distribuita forse in proporzioni diverse, che comunque si misura con la capacità di tutti di svolgere il proprio compito, tanto al vertice di una multinazionale, quanto in sala macchine. Non stiamo parlando, insomma, della corsa a volte frenetica provocata dalla meritocrazia, ma piuttosto del riconoscimento dell’abilità personale da parte dei datori di lavoro, tramite benefici che vanno oltre la busta paga, e hanno lo scopo di gratificare i lavoratori con il semplice obiettivo di non perderli.