Enzo Fabiani su Avvenire del 23/1/2001 a pagina 24., 23 gennaio 2001
Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai, detto Masaccio, nacque il 21 dicembre 1401 a Castel San Giovanni in Altura (oggi San Giovanni Valdarno, in provincia d’Arezzo)
Tommaso di Ser Giovanni di Mone Cassai, detto Masaccio, nacque il 21 dicembre 1401 a Castel San Giovanni in Altura (oggi San Giovanni Valdarno, in provincia d’Arezzo). Il nonno Simone era falegname; il padre, che pare fosse notaio, morì ad appena 26 anni, e la madre si risposò con un anziano speziale; una sorellastra sposò un pittore locale di nome Mariotto di Cristofano, e sembra sia stato lui ad insegnare al giovane Tommaso e al fratello minore Giovanni (detto lo Scheggia) i primi rudimenti del dipingere. Trasferitosi nel ’17 a Firenze con la madre Jacopa, rimasta di nuovo vedova, e i fratelli, Masaccio ebbe modo di frequentare artisti affermati come Brunelleschi e Donatello. A ventun anni era già un pittore autonomo, come dimostrano l’iscrizione all’Arte dei medici e degli speziali (7 gennaio 1422) e la collaborazione con il conterraneo e amico Masolino di Panicale. I due lavorarono insieme all’opera intitolata "Sant’Anna Metterza", e in particolare agli affreschi della Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine, fino a quando Masolino partì per l’Ungheria, il primo settembre del 1425. Nel 1428 Masaccio si recò a Roma, non si sa bene se da solo o con Masolino (nel frattempo tornato dall’Ungheria) e da Roma, nel giugno, arrivò a Firenze la notizia della sua morte, a soli 26 anni e mezzo («dicesi di veneno»). Di questo presunto avvelenamento il fratello Scheggia disse sempre di non sapere nulla: «Resta il commento - lamento che il Brunelleschi, suo amico e maestro, ripeterà per tutta la vita: "Noi abbiamo fatto una gran perdita"».