Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 23/1/2001 a pagina 39., 23 gennaio 2001
Lo scrittore francese Emmanuel Carrère a proposito del suo modo di scrivere: «E’ come se avessi in testa un interruttore con due sole posizioni: acceso o spento
Lo scrittore francese Emmanuel Carrère a proposito del suo modo di scrivere: «E’ come se avessi in testa un interruttore con due sole posizioni: acceso o spento. Qunado scatta, lavoro dieci o quindici ore al giorno senza pensare ad altro. Poi sto fermo per mesi, anni. Quando l’interruttore si accende vado fuori Parigi. Per scrivere "L’avversario" sono andato in Normandia. Scrivo al computer con un dito solo, e correggo sempre al computer. Non lasciar traccia rende tutto più facile. Uso pochissima carta: una volta la stampante si è rotta e ne ho fatto a meno per sei mesi». «Le crisi da pagina bianca occupano il novanta per cento del mio tempo. Prima mi angosciavo, ora mi sono abituato. Quando l’interruttore si spegne, scrivo sceneggiature o lavoro come giornalista». «Non uso scalette. Per "La settimana bianca" avevo solo la prima e l’ultima frase. Il resto ha funzionato come nella scrittura automatica. Il fatto che alla fine tutti i dettagli tornassero ha stupito me per primo». «Mentre scrivo bevo molto tè, ma niente musica: mi distrae. Durante le pause mi sdraio sul tappeto per un po’ di yoga. Spesso sto a testa in giù. Non so se faccia bene alla scrittura, ma a me piace».