Jos Saramago su La Stampa del 24/1/01 a pagina 25., 24 gennaio 2001
José Saramago ha raccontato che nel ’500 un contadino fiorentino salì su un campanile per segnalare a tutto il borgo che un signore prepotente aveva ucciso la giustizia
José Saramago ha raccontato che nel ’500 un contadino fiorentino salì su un campanile per segnalare a tutto il borgo che un signore prepotente aveva ucciso la giustizia. «Gli abitanti si trovavano nelle loro case o al lavoro nei campi, ciascuno impegnato nelle proprie faccende, quando la campana della chiesa si mise a suonare. A quel tempo, suonare una campana era consuetudine quasi di ogni ora, ma quel che sorprese tutti fu che la campana suonava a morte, mentre non si era a avuto sentore che qualcuno del luogo fosse in procinto di passare a miglior vita. Uscirono, dunque, in strada le comari, ad esse si unirono i bambini, abbandonarono gli uomini i campi, e in breve tempo tutti erano convenuti sul sagrato della chiesa ad informarsi su chi dovessero piangere. Grande stupore ci fu quando ad accoglierli non venne il parroco ma il contadino. ”Chi ha suonato le campane?”, domandarono. ”Sono stato io”, rispose il contadino. ”Ma allora chi è morto?” replicarono gli altri. ”Nessuno che abbia nome e aspetto di uomo”, rispose lui. ”E’ per il Diritto che ho suonato a morto. Perché il Diritto è morto”. Proprio così, con queste lapidarie parole, rispose il contadino (come se sapesse di parlare già per la Storia). Che era successo? Era successo che l’ingordo signore del luogo andava da tempo cambiando di posto ai paletti di delimitazione delle sue terre in detrimento del campicello del contadino, che si andava riducendo giorno dopo giorno. Il danneggiato si era stancato di reclamare e di implorare la protezione della giustizia. Fu a quel punto che decise di annunciare urbi et orbi (un villaggio ha le dimensioni del mondo per chi c’è sempre vissuto), la morte del Diritto» (José Saramago).