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 2001  gennaio 24 Mercoledì calendario

Furio Colombo, prossimo direttore de "L’Unità": «Quando lo incontrai, Martin Luther King era un parroco di campagna che aveva la mia età

Furio Colombo, prossimo direttore de "L’Unità": «Quando lo incontrai, Martin Luther King era un parroco di campagna che aveva la mia età. Bob Dylan era un ragazzo molto più giovane di me con un talento straordinario, però niente affatto celebre e di cui tutti dicevano che con quella voce nasale non avrebbe fatto strada. Che Guevara non era un mito: nel 1960, a Cuba, era solo un personaggio emergente e simpatico del gruppo di Fidel Castro. Diverso è stato quando ho seguito Bob Kennedy e ho fatto la campagna elettorale del 1968 con lui. Ma la politica era un’altra cosa, allora. Benché fossero già avvenuti due tremendi omicidi, quello di suo fratello e quello di Martin Luther King appena tre mesi prima, la frequentazione era ancora facile, il rapporto era umano e diretto. Ed era un girare per l’America quasi da soli». «Quando andai con John Lennon dai guru indiani sull’Himalaya era già celebre: in quel viaggio ho scoperto quanto fosse più intelligente di come appariva nell’immagine di mercato. Non era solo un bravo, estroso compositore di canzoni e un idolo dei ragazzini: era anche un fior d’intellettuale della qualità di John Cage, di quelli che intravedono i cambiamenti e li anticipano. Con Cage c’era stato un bel sodalizio quando, ospite di Luciano Berio, era venuto a vivere a Milano, mentre Umberto Eco e io facevamo televisione in Corso Sempione: partecipava a «Lascia o Raddoppia?» e si era fatto un gruzzoletto con la sua conoscenza dei funghi. Allora si alternavano le sere banali del quiz con serate di musica e di discussione, in cui nasceva tutto ciò che si può chiamare avanguardia nella seconda metà del secolo».