Cecilia Gatto Trocchi Salute di Repubblica 25/1/2001 a pagina 33, 25 gennaio 2001
I guaritori sudamericani detti curanderos mescolano la medicina tradizionale india (a base di ricette magiche ed esoteriche) con le medicine occidentali
I guaritori sudamericani detti curanderos mescolano la medicina tradizionale india (a base di ricette magiche ed esoteriche) con le medicine occidentali. Esercitano nei mercati di Lima, La Paz, Città del Messico. I loro rimedi: clisteri di latte, cataplasmi di patate lesse e foglie di maguey (un tipo di agave), uova di termiti intinte nel limone. Il curandero, aiutato dal suo spirito-guida, mette in atto una terapia simbolica con cui cerca di recuperare il «tonalle» (anima, energia vitale) del malato, restituendogli la salute. Durante la cerimonia agita un sonaglio e batte su un tamburo, lottando contro gli spiriti maligni che provocano la malattia. I curanderos degli indios Yanomami (tra l’Orinoco e il Brasile), detti «pagè», sono concia-ossa esperti in erboristeria, ostetricia, dermatologia. Trattano i reumatismi con tubero tarè, sfregandone la polpa sulle parti dolenti; cicatrizzano le ferite spennellandole col succo di «urukù» (la bacca rossa del croton); curano il raffreddore, la febbre e la diarrea. Quando il malanno dipende da un maleficio, per stabilire la cura il pagè inala un fortissimo allucinogeno (epena). Nello stato d’incoscienza prodotto dall’intossicazione può incontrare gli «hekurà», o spiriti delle piante curative, che gli indicheranno la cura.