Cecilia Gatto Trocchi Salute di Repubblica 25/1/2001 a pagina 33, 25 gennaio 2001
Gli Aztechi avevano scoperto e classificato oltre dodicimila rimedi medici a base di vegetali e piante curative
Gli Aztechi avevano scoperto e classificato oltre dodicimila rimedi medici a base di vegetali e piante curative. Alcuni sono in uso ancora oggi nelle campagne dell’America centro-meridionale: ad esempio, le foglie polverizzate ed essiccate del maguey (un tipo di agave detto anche tlcametl) vengono applicate sulle ferite per farle rimarginare. Si riteneva che la tintura ottenuta da queste foglie guarisse le infezioni dell’apparato genitale, la sifilide e l’etilismo (bevuta al mattino, provocava disgusto per le bevande alcooliche). Si usava la trementina (sudore di pino) come antisettico per le vie respiratorie; la Doratilla contro cefalea, vertigini, torcicollo, diarree spastiche e infezioni biliari; l’arnica (impastata con la resina) si metteva su fratture ossee, distorsioni e gonfiori reumatici. Come energetico c’era il «brodo degli dèi» (cacao sciolto nell’acqua e dolcificato col miele). Secondo la medicina tradizionale azteca, al centro del benessere del corpo c’è l’anima, una sostanza fluida che può essere rubata dagli Chaneche, spiriti dispettosi (il furto dell’anima, però, è sempre conseguenza di colpe o mancanze commesse dal paziente).