Randi Tarshes su La Repubblica del 29/1/2001 a pagina 29, 29 gennaio 2001
L’attore americano Anthony Hopkins: «Il cibo non m’interessa. Vado dove mi dicono che si mangia bene ma non m’importa più di tanto
L’attore americano Anthony Hopkins: «Il cibo non m’interessa. Vado dove mi dicono che si mangia bene ma non m’importa più di tanto. Sono un contadino, non un gourmet. L’Italia però è molto gradevole. Non sono riuscito a vedere molto perché ho lavorato per la maggior parte del tempo, ma ho fatto una visita privata agli Uffizi. A Firenze andavo sempre in un ristorante, e prendevo sempre la stessa cosa: pesce». «Mi piace leggere, fare ginnastica, camminare. Il giardinaggio. Suonare il piano, compongo musica. Scrivo musica, leggo molto, sono un tipo tranquillo, pressoché vegetariano». «Jago di Shakespeare che inganna e uccide Otello è il più grande cattivo di tutti i tempi. I cattivi possono anche essere affascinanti. Non hanno dubbi nè incertezze, sono delle macchine, e credo sia una questione di indole. Lecter (Hannibal), Mefistofele, Faust, Riccardo III, sono personaggi che non hanno dubbi e suppongo che una certa parte di noi vorrebbe segretamente essere come loro, impassibile di fronte alle passioni umane e alla coscienza. Ci sono persone così nel mondo, gente che non ha né coscienza né sentimenti.Non che ci piaccinao, ma ne siamo comunque affascinati. In tutti noi c’è un lato oscuro e potenzialmente pericoloso. Viviamo in uuna società violenta, l’uomo è un animale violento. Crudele. Ci piace aver paura». «Recitare non è un mistero. Vogliono farne un mistero ma non lo è affatto. Impara le battute, vai sul set e fa il tuo lavoro. Bada che abbiamo mandato l’assegno al tuo agente. Suonerà cinico, ma non ne posso più di attori che parlano di recitazione e di registi che parlano di regia. E’ un film, è intrattenimento, niente di più».