Enzo Biagi, Oggi n. 13, 1997, 29 gennaio 2001
«Quando finì la guerra, sul muro di una triste baracca che aveva ospitato soldati di ogni Paese vennero trovate delle scritte curiose
«Quando finì la guerra, sul muro di una triste baracca che aveva ospitato soldati di ogni Paese vennero trovate delle scritte curiose. Esprimevano gli ideali dei prigionieri. L’ultimo, il tedesco, conservava anche nella disgrazia la sua fede nella ”Germania soprattutto”; il francese, naturalmente, inneggiava alla ”Francia eterna”; l’inglese aveva scarabocchiato il rituale ”Dio salvi il re”; e l’ignoto italiano, dando prova di scarso patriottismo, forse, ma di una certa spontaneità, si era limitato a scrivere: ”Viva l’amore”, specificando anche gli indispensabili attrezzi».