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 2001  gennaio 29 Lunedì calendario

Dovendo rivolgersi al popolo bue, Lubrano usa un linguaggio misto di parole e mimica, buono per sordomuti

Dovendo rivolgersi al popolo bue, Lubrano usa un linguaggio misto di parole e mimica, buono per sordomuti. Le frasi sono brevi e stentoree. Scandite in un procidano – da Procida, l’isola napoletana da cui proviene – sonoro. «Leèi ci diica...» comincia Lubrano, rivolto al merceologo di turno. Poi tace con uno scatto delle mandibole e l’indice puntato sull’esperto. Immobile in questa posa forense, Lubrano fissa la telecamera con occhi penetranti.