Giancarlo Perna, Panorama, n. 13 1997, 29 gennaio 2001
In realtà, il suo approdo al filone consumeristico ha un’origine opposta. Antieroica, per così dire
In realtà, il suo approdo al filone consumeristico ha un’origine opposta. Antieroica, per così dire. L’antenato nobile di Mi manda Lubrano fu, una dozzina di anni fa, la rubrica Di tasca nostra, trasmessa da Raidue e guidata da due giornalisti duri e determinati: Tito Cortese e Roberto Costa. Di tasca nostra era micidiale. Settimanalmente, venivano confrontate merci prodotte da potenti industrie, automobilistiche, chimiche, alimentari. Fiat contro Renault, Volkswagen, Volvo e così via. Carlo Erba contro Ciba-Geigy, Schering, Hoechst, eccetera. A chi toccava, toccava. Centri di controllo indipendenti facevano i test. I risultati venivano illustrati in trasmissione. Furono bocciate fabbriche celebri, persero la faccia istituzioni prestigiose. Ogni puntata lasciava una scia di polemiche e grattacapi legali.