Giancarlo Perna, Panorama, n. 13 1997, 29 gennaio 2001
Generato da un capitano di lungo corso e cresciuto sugli scogli della sua isoletta, Lubrano approdò in Rai al Radiocorriere
Generato da un capitano di lungo corso e cresciuto sugli scogli della sua isoletta, Lubrano approdò in Rai al Radiocorriere. Si occupava di musica e spettacolo. Nel 1976 passò al Tg2, allora di obbedienza socialista, con le stesse mansioni. Recensiva dischi e film con brio, una specie di Vincenzo Mollica ante litteram, meno sdolcinato. A metà degli anni Ottanta, il servizio politico era orfano di Emanuele Rocco morto in un incidente d’auto. Rocco aveva un modo di raccontare a braccio il Palazzo, come se fosse a tavola. Per sostituirlo si pensò a Lubrano. Che non deluse. Fece, tra le altre, un’intervista memorabile a Vincenzo Scotti dal barbiere, a farsi bello poco prima del duello congressuale con Ciriaco De Mita per la segreteria democristiana. Poiché aveva trovato la sua strada, Lubrano fu dirottato su Diogene e il consumerismo. Vattelapesca.